Bonus di 8000 euro per sostituire stufa, caldaia o camino: ecco come richiederlo

Negli ultimi anni, in modo costante, sono stati allocati dei capitali da parte dello stato italiano per poter offrire ai residenti, in grado di soddisfare determinati criteri, un sostegno finanziario in diversi campi. Alcuni esempi? L’edilizia, settore in cui è stato, per esempio, creato il Bonus Ristrutturazioni e il Bonus Scaldabagno.

In linea generale, i bonus potrebbero essere descritti come dei risarcimenti di denaro, che lo stato assicura a seguito di regolare istanza e adempimento di certi requisiti pre -stabiliti. In questo modo, i residenti possono ottenere un valido aiuto economico, da un lato, e i diversi settori di interesse ricevere una spinta e una ripresa, dall’altro.

Nel presente articolo, in particolare, l’attenzione sarà indirizzata in modo specifico ad una determinata categoria di bonus, quello previsto per la sostituzione di termocamini, scaldabagni o focolari. Continua con la lettura dei successivi paragrafi e verifica se anche tu potresti essere idoneo per accedere alle agevolazioni previste da questo interessante bonus!

I bonus: un’analisi più approfondita

Come detto in precedenza, i bonus sono degli incentivi finanziari previsti e concessi dallo stato con lo scopo di agire da supporto per i singoli residenti e per le aziende, in caso di oneri e costi per compiere specifiche attività. La modalità di rimborso è variabile e va dagli sconti in fattura ai contributi diretti.

In alcune situazioni, i bonus sono forniti automaticamente ma, nella maggior parte dei casi, è necessario inoltrare domanda all’ente designato nel rispetto di determinati requisiti, come verrà trattato più nel dettaglio in seguito. Alcuni bonus, inoltre, sono forniti in base a normative europee in ambito ambientale, volte a favorire la transizione ecologica.

Oltre alla funzione di aiuto economico, i bonus celano altri importanti obiettivi come la ripresa di determinati settori, la promozione della sostenibilità ambientale e del risparmio in termini energetici, lo sviluppo economico e il raggiungimento di un certo livello di innovazione. Tra i bonus passati e presenti, grande risonanza hanno avuto e hanno i bonus per l’edilizia.

Il Bonus per termocamini, scaldabagni e focolari: scopri come funziona!

Nell’ambito dell’edilizia, in particolare, un bonus molto interessante è rappresentato dal bonus che consente di avere un risarcimento sulle spese sostenute per la sostituzione del proprio termocamino, del proprio scaldabagno o del proprio focolare con soluzioni di riscaldamento caratterizzate da una maggiore efficacia in termini energetici e da un minore impatto ambientale.

Coloro che desiderano sostituire il proprio sistema di riscaldamento, quindi, potrebbe avere la possibilità di riavere una parte della somma spesa, fino a importi di 8000 €. Un incentivo del genere fa parte delle agevolazioni che hanno lo scopo di favorire l’innovazione per avere un miglioramento dell’efficienza energetica e una minore emissione di sostanze inquinanti.

Come è noto, infatti, vecchi termocamini e scaldabagni, ma anche focolari a legna, potrebbero favorire l’emissione di anidride carbonica in atmosferica, influenzando in maniera più o meno negativa la qualità dell’aria. Metodologie di riscaldamento innovative come le pompe di calore o i termocamini a biomassa, al contrario, sarebbero soluzioni meno inquinanti e impattanti sull’ambiente.

Come si ottiene il bonus?

In generale, per poter ottenere i bonus, è necessario inoltrare regolare istanza, solitamente online, dopo aver verificato di soddisfare i requisiti previsti. Nel caso del Bonus Scaldabagni, in particolare, parrebbe essere necessario essere un proprietario di un immobile a destinazione residenziale intenzionato a sostituire il sistema di riscaldamento della propria abitazione.

Anche i locatari, con la debita autorizzazione del proprietario, sembrano poter aderire all’iniziativa. Una volta presentata la domanda e aver fornito tutti i dati e le informazioni necessarie, è opportuno attendere, per avere l’esito e il risarcimento, un periodo di tempo che può essere di molto variabile, in base ai casi.

La documentazione richiesta può includere i dati anagrafici del richiedente , le certificazioni rilasciate da un tecnico su impianti e macchinari oppure sulle caratteristiche dell’immobile oggetto di ristrutturazione, le fatture e le ricevute relative a spese e oneri di varia tipologia, le attestazioni economiche come l’ISEE e così via .

Un breve recap

Il governo ha allocato e alloca regolarmente dei capitali destinati a vari campi, per supportare i residenti in svariate tipologie di spesa e, al contempo, rilanciare alcuni settori e promuovere un miglioramento dell’efficacia energetica e, di conseguenza, la transizione ecologica. I settori interessati sono vari e tra questi compare l’edilizia.

Un esempio di bonus in ambito edilizio è rappresentato dal bonus per la sostituzione di termocamini, scaldabagni e focolari ormai superati e inquinanti. Il bonus prevede un risarcimento spese in caso di smaltimento del vecchio sistema e installazione di soluzioni più moderne e dal minore impatto sull’ambiente, come pompe di calore o termocamini a biomassa.

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